Porte

La porta, dall’antichità fino a tutto il periodo classico, era prevalentemente legata alla funzione di isolare la casa dall’esterno dell’abitazione. La porta interna in epoca romana era quindi piuttosto rara. Nei secoli successivi sino al medioevo, cominciò ad essere utilizzata nelle case dei nobili o dei ricchi mercanti.

Nel Rinascimento le case cominciarono ad avere più infissi. La porta aveva una funzione decorativa oltre che pratica e il legno pregiato, oltre che meglio lavorato, testimoniava la ricchezza del proprietario dell’edificio. Nelle case signorili venivano utilizzati noce, cipresso e castagno, spesso intarsiati e decorati, mentre nelle case borghesi prevalevano pioppo o olmo. Nelle case povere le porte interne restavano una rarità.

La vera e ampia diffusione della porta da interni cominciò nel 1700 nelle case cittadine. Il legno veniva laccato, lavorato a cornici e dorature, arricchito di decorazioni dipinte e applicazioni in rilievo. La rivalutazione delle venature del legno lasciate a vista è iniziata solo nel 1800.

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